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3 febbraio 2020 – Agopuntura: mito o realtà?

Lunedì 3 febbraio 2020 si è concluso il percorso dei Lunedì di AcculturiamoQI – Dialoghi di Medicina Cinese. Ringrazio i partecipanti per l’interesse mostrato per tutti gli argomenti trattati nel corso delle quattro serate, interesse manifestato anche attraverso interventi e domande concernenti la MTC tutta.

Gli argomenti principali di questo ultimo incontro sono state le evidenze scientifiche sui benefici ottenuti dai pazienti in diverse branche della Medicina.

Le origini dell’Agopuntura sono assai remote: fonti storiche accreditate ritengono che nella Cina antica (già 3.000/4.000 anni fa) si infiggessero rudimentali aghi ricavati da ossa o selci acuminate, in particolari siti corporei a fini terapeutici. Il testo di Agopuntura più antico che ci è pervenuto è il Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo, che risale al II secolo a.C.
Si ritiene che la scoperta dei punti di agopuntura sia avvenuta casualmente, a partire dalla constatazione che piccoli traumi accidentali o l’automassaggio in particolari punti dolenti erano in grado di alleviare o risolvere determinati disturbi resistenti ad altri tipi di cure.

Le radici filosofiche della Medicina Cinese, si rintracciano nel Daodejing, testo risalente al III sec. a.C., il cui autore è la figura leggendaria di Laozi (老子). In Cina sono molte le raffigurazioni del grande filosofo e anche io posso fregiarmi di aver fatto un selfie con lui.

 

 

 

 

In tempi più recenti, sono molti gli Enti autorevoli che hanno valorizzato la pratica dell’Agopuntura e i suoi benefici.

Il NIH – National Center for Complementary and Integrative Health riconosce l’efficacia dell’Agopuntura nei confronti di alcuni disturbi (ad esempio la nausea gravidica e il dolore post-operatorio) e la sua possibile azione nei confronti di alcune patologie (asma, paralisi post-ictus, cefalea, dismenorrea, gomito del tennista, lombalgia…) concludendo che in questi ultimi casi l’Agopuntura può rappresentare “una terapia adiuvante, un’alternativa accettabile o essere parte di un programma terapeutico articolato”. (NIH Consensus Conference Acupuncture. JAMA, 1998 novembre 4; 280 (17): 1518-24.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha analizzato, con un documento del 2002, le applicazioni dell’Agopuntura, valutandone le evidenze cliniche e riscontrando l’evidenza dell’efficacia dell’Agopuntura in numerose patologie in diversi ambiti clinici.

Nel 2010, poi, l’UNESCO dichiara l’Agopuntura Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

                         

Le evidenze scientifiche mostrate dagli studi di settore hanno catturato particolarmente l’interesse della sala: insieme abbiamo capito che l’Agopuntura migliora il benessere della persona in toto ed è quindi applicabile a qualunque patologia o disturbo in aggiunta alla terapia farmacologica e, in alcuni casi, addirittura in alternativa ad essa.

IL DOLORE*: effetti dell’Agopuntura

Nell’immagine sottostate evidenzia come le zone del cervello che percepiscono il dolore (in giallo) siano minori nell’esempio (b), rispetto all’esempio (a). L’immagine (a) si riferisce alla condizione del paziente prima del trattamento con Agopuntura, mentre la (b) è mostra la condizione del paziente dopo il trattamento con Agopuntura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla fine della serata abbiamo concluso che l’Agopuntura è una terapia naturale, riconosciuta, sicura, olistica e curativa.

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