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Cosa curare con il calore

La moxa – che è un trattamento indolore e non ha controindicazioni – è utile per curare una serie di disturbi, grandi o piccoli che siano, che possono compromettere il nostro benessere quotidiano.

Sia che la usi da sola o insieme all’agopuntura, si sono riscontrati risultati positivi nei trattamenti di dolori muscolari, tendiniti, depressione, ansia, insonnia, mal di testa, raffreddore, asma, diarrea, emorroidi, cistite, faringiti, laringiti e flebiti.

Può essere usata come prevenzione nelle malattie influenzali, ma anche per tonificare e aumentare l’energia del nostro corpo. È un ottimo strumento terapeutico nei casi in cui si verifichino dolori articolari, in presenza di fratture e microfratture, cervicalgia, lombalgia, e le zone articolari in cui si è persa la sensibilità.

La moxa è efficace anche nelle donne in gravidanza, laddove si riscontrano una posizione podalica del feto: in questo caso la pratica andrebbe effettuata tra la 32ª e la 34ª settimana di gestazione e non oltre. Non avendo controindicazioni, si può fare anche nei bambini, dove la principale indicazione è l’enuresi.

Durante il trattamento, il terapeuta deve individuare i punti dei meridiani da trattare e anche fare attenzione al modo in cui eseguirla: la moxa infatti può sia disperdere un punto – che risulta carico di energia bloccata che va liberata, ed è quindi in “pieno” – che per tonificarlo – in questo caso il punto ha bisogno di energia perché ne ha poca cioè è in “vuoto”.

Di solito, è preferibile praticare la moxa al mattino e non più di 3 volte a settimana: il sigaro o i coni vengono lasciati per un massimo di 5-10 minuti.

 


La moxa si può praticare con l’uso di:

SIGARI DI ARTEMISIA, lunghi circa 20 cm e con un diametro di 1-2 cm. Le foglie intere sono avvolte in carta di gelso imbibita di albume d’uovo, ricoperto da un involucro di carta. I sigari vengono usati tenendo la brace della punta a 2-3 cm di distanza dalla zona da trattare, senza arrecare bruciature;

CONI DI ARTEMISIA, che impiegano la “lana” di artemisia, usata per il trattamento di moxa diretta, sempre meno diffusa, se non in casi eccezionali, che prevede di lasciare bruciare la lana fino a provocare piccole ustioni, e di moxa indiretta, in cui cioè la lana non viene messa a diretto contatto con la cute, ma accesa sopra a una fettina di zenzero, aglio o uno strato di sale, che aumentano l’azione riscaldante della moxa. La dimensione dei coni varia da quella di un grosso fagiolo a quella di un chicco di grano;

AGHI DOTATI DI PICCOLE ELSE CHE CONTENGONO LA LANA DI MOXA. Una volta incendiata la lana, il calore si propaga lungo l’ago fino ad arrivare agli strati cutanei.

LAMPADA TDP, versione “moderna” della moxa. Il funzionamento di questa lampada terapeutica si basa su una piastra ricoperta da un minerale composto da 33 elementi la quale, azionata da un sistema di riscaldamento elettrico, emette una banda speciale di onde elettromagnetiche da 2 a 22 micron di lunghezza e 25 mW/cm2 di intensità.
Vantaggi della lampada a raggi infrarossi:  diminuzione della rigidità, aumento della vasodilatazione, diminuzione delle contrazioni, sollievo dei dolori muscolari e riduzione del dolore provocato da distorsioni o strappi. La luce infrarossa aumenta la circolazione sanguigna e linfatica siccome l'attività del sistema nervoso.
Gli infrarossi penetrano al di sotto del derma e dispensano l'effetto terapeutico anche in profondità oltre al piacevole effetto di riscaldamento sulla superficie cutanea.
L'effetto che produce si basa sulla teoria del Qi della medicina cinese, secondo la quale l' energia scorre attraverso i meridiani del corpo umano.
La lampada emette energia nello spettro infrarosso, fornendo un calore topico che innalza la temperatura del tessuto e aumenta temporaneamente la circolazione sanguigna locale, alleviando il dolore e la rigidità muscolare ed articolare.

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