fbpx

Newsletter FISA

La ricerca in agopuntura è molto attiva.

Al 11 agosto 2014 le pubblicazioni su PUBMED (CLICCA QUI) risultano essere 21041

Di seguito vengono riportati gli articoli tradotti dal dott. Rustichelli e inseriti nella newsletter FISA:

 

Newsletter n.22 Luglio 2013 (CLICCA QUI)

Studio comparativo degli effetti dell’elettroagopuntura e dell’agopuntura sulla paralisi spastica dopo ictus.

Obiettivo

Osservare le differenze di efficacia terapeutica nella paralisi spastica dopo ictus ischemico confrontando l’elettroagopuntura e l’agopuntura ed analizzando i meccanismi d’azione.

Metodi

Sessantaquattro casi di paralisi spastica post-ictus sono stati randomizzati ed inseriti nel gruppo elettroagopuntura (n=33) e nel gruppo agopuntura (n=31). Entrambi i gruppi sono stati trattati con il metodo Bobath (ndr: trattamento riabilitativo per il ricondizionamento neuromotorio nelle sindromi neurologiche) e con farmaci. Quchi (LI11), Hegu (LI4), Yanglingquan (GB34), Sanyinjiao (SP6) ed altri punti, sono stati selezionati dal lato malato in ciascun gruppo. L’ago è stato mantenuto in sede per 30 min, nel gruppo agopuntura è stata applicata la stimolazione manuale per un minuto, mentre nel gruppo elettroagopuntura è stata applicata la stimolazione elettrica.

Per valutare l’intero status funzionale dopo l’ictus è stato utilizzato lo Stroke Impairment Assessment Set (SIAS); in entrambi i gruppi sono stati valutati i valori sierici di glutammato (Glu) e di acido gamma-aminobutirrico (GABA) e l’efficacia clinica.

Risultati

In entrambi i gruppi, dopo il trattamento il punteggio SIAS si è incrementato se comparato con il punteggio prima del trattamento (P<0,01 nei due gruppi) e l’elettroagopuntura è risultata più efficace della sola agopuntura (P<0,01).

In entrambi i gruppi si sono ridotti i valori sierici di Glu ed il rapporto Glu/GABA, mentre il livello sierico di GABA si è incrementato se paragonato con i livelli sierici prima del trattamento (P<0,01), ma l’incremento degli indici è stato molto più evidente nel gruppo trattato con elettroagopuntura se paragonato con il gruppo agopuntura (P<0.01, P<0.05). Il tasso totale di efficacia del 90,9% (30/33) nel gruppo elettroagopuntura è risultato superiore rispetto all’83.9% (26/31) nel gruppo agopuntura.

Conclusioni

L’elettroagopuntura può incrementare l’efficacia terapeutica (dei trattamenti usuali) nella paralisi spastica post ictus ed il suo meccanismo potrebbe essere correlato ad una regolazione dei livelli sierici di Glutammato e GABA.

Yue ZH, Li L, Chang XR, et al. Comparative study on effects between electroacupuncture and acupuncture for spastic paralysis after stroke. Zhongguo Zhen Jiu. 2012 Jul;32(7):582-6.

Riccardo Rustichelli

 

Newsletter n.21 Giugno 2013 (CLICCA QUI)

L’anandamide endogena e il recettore tipo 2 per i cannabinoidi contribuiscono all’analgesia indotta dall’elettroagopuntura nei ratti

Abstract

L’agopuntura è ampiamente utilizzata nella pratica clinica per trattare le condizioni di dolore acuto e cronico, ma i meccanismi sottostanti l’efficacia non sono pienamente conosciuti. Anche se i cannabinoidi endogeni sono coinvolti nella modulazione del dolore in modelli animali e umani, il loro ruolo nell’analgesia agopunturale non è stata valutato.

In questo studio, abbiamo valutato l’effetto dell’elettroagopuntura (EA) sui livelli di anandamide nel tessuto cutaneo ed il ruolo dei recettori per i cannabinoidi CB1 e CB2 nell’effetto analgesico dell’agopuntura in modelli animali con dolore di tipo infiammatorio.

Il dolore infiammatorio è stato indotto dell’iniezione locale dell’adiuvante completo di Freund (CFA) a livello della zampa posteriore del ratto. L’iperalgesia termica è stata testata con uno stimolo radiante caldo e l’allodinia meccanica è stata quantificata con i filamenti di von Frey. La concentrazione di anandamide nel tessuto cutaneo è stata misurata utilizzando tecniche di cromatografia liquida ad alte prestazioni.

L’EA, applicata nei punti GB30 e GB34, a frequenze di 2 e 100Hz, riduce significativamente l’iperalgesia termica e l’allodinia meccanica indotta dell’iniezione di CFA. Nel gruppo EA, paragonato con il gruppo sham, i livelli di anandamide nella cute del tessuto infiammato aumentano significativamente. Il pretrattamento locale con uno specifico antagonista del recettore CB2, l’AM630, attenua significativamente l’effetto antinocicettivo dell’EA. Tuttavia, l’effetto dell’EA non è significativamente alterato dall’AM251, un antagonista selettivo del recettore CB1.

Questi risultati suggeriscono che l’EA potenzia la liberazione locale di anandamide endogena dai tessuti infiammati. L’attivazione del recettore periferico CB2 contribuisce all’effetto analgesico dell’EA nel dolore di tipo infiammatorio.

Prospettiva

Questo studio dimostra che l’EA incrementa i livelli di anandamide nella cute dei tessuti infiammati e che i recettori CB2 contribuiscono all’effetto analgesico dell’EA in modelli di ratto con dolore infiammatorio.

Queste informazioni incrementano le nostre conoscenze sui meccanismi coinvolti nell’effetto antalgico dell’agopuntura.

Chen L, Zhang J, Li F et al. Endogenous anandamide and cannabinoid receptor-2 contribute to electroacupuncture analgesia in rats. J Pain. 2009 Jul;10(7):732-9

Riccardo Rustichelli

 

Newsletter n.20 Maggio 2013 (CLICCA QUI)

Confronto sull’efficacia e sulla valutazione della sicurezza del trattamento della paralisi faciale periferica con differenti onde di elettroagopuntura.

Obiettivo

Valutare l’uso di diverse onde per il trattamento della paralisi faciale periferica con elettroagopuntura (EA) e valutare l’efficacia clinica di tre tipi di onda (onda continua, onda densa-dispersa, onda intermittente).

Metodi

Centotrentanove pazienti affetti da paralisi di Bell sono stati randomizzati in tre gruppi: un gruppo trattato con onda continua (n=45), un gruppo trattato con onda densa-dispersa (n=40), un gruppo trattato con onda intermittente (n=44).

Gli agopunti utilizzati sono stati, tra gli altri, Dicang (ST4), Jiache (ST6), Taiyang (EX-HN 5), Xiaguan (ST7) ed Hegu (LI4).

Per la valutazione dei risultati è stata utilizzata la scala di House-Brackmann (H-B), il giorno stesso dell’inclusione nello studio, nella prima, nella seconda, nella terza e nella quarta seduta di trattamento, e nella visita di follow-up ad un mese ed a tre mesi dalla fine del trattamento.

Risultati

I tassi di guarigione sono stati: 68.9% (31/45), 60.0% (24/40) e 65.9% (29/44) nei gruppi trattati rispettivamente con onda continua, onda densa-dispersa ed onda intermittente.

I risultati del test per somma dei ranghi (Mann-Whitney U test: ndr) dimostrano che, tra i diversi gruppi, non vi è alcuna differenza statisticamente significativa riguardo all’efficacia della terapia (P>0.05).

Conclusioni

L’elettroagopuntura dimostra una validità clinica significativa nel trattamento della paralisi faciale periferica e, riguardo all’efficacia, non vi sono differenze statisticamente significative tra i diversi tipi di onda utilizzata. Questo suggerisce che l’efficacia clinica dell’EA nella patologia in oggetto non ha una significativa correlazione con il tipo di onda utilizzata.

Liu LA, Zhu YH, Li QH et al. Comparison on efficacy and the safety evaluation on peripheral facial paralysis treated with electroacupuncture of different waveforms. Zhongguo Zhen Jiu. 2012 Jul;32(7):587-90.

Riccardo Rustichelli

 

Newsletter n.19 Aprile 2013 (CLICCA QUI)

Unità Neurale di Agopuntura (Neural Acupuncture Unit): un nuovo concetto per l’interpretazione degli effetti e dei meccanismi dell’Agopuntura.

Quando un ago da agopuntura è inserito in un determinato punto del corpo ed è sottoposto a stimolazione elettrica o meccanica, vengono attivate differenti componenti neurali e neuroattive. L’insieme di queste strutture neurali e neuroattive, distribuite nella cute, nei muscoli e nel tessuto connettivo intorno all’ago inserito, viene definito come Unità Neurale di Agopuntura (Neural Acupuncture Unit-NAU). Quelli che sono tradizionalmente definiti agopunti rappresentano un sistema anatomico di riferimento che segnala sedi in cui i NAU possono contenere più dense e concentrate strutture neurali e neuroattive e dove la stimolazione tramite agopuntura susciterebbe una risposta terapeutica più efficace.
I meccanismi locali biochimici e di reazione biofisica basati sui NAU giocano un ruolo importante nell’analgesia indotta dall’agopuntura. Le differenti proprietà dei NAU sono associate a differenti componenti della sensazione indotta dall’infissione dell’ago.
Esistono diverse vie centrali che trasmettono i segnali di stimolazione agopunturale indotti da NAU. Gli effetti neurochimici frequenza-specifici dell’elettroagopuntura sono in relazione a differenti vie di trasmissione, sia periferiche che centrali, dei segnali afferenti che derivano da diverse frequenze di stimolazione dei NAU.
Le rappresentazioni cerebrali, ottenute con tecnica di neuro imaging, utilizzate per la valutazione di differenti tipi di risposta all’agopuntura, e che dimostrano una più diffusa ed intensa risposta alla stimolazione con agopuntura, potrebbero essere la conseguenza di una più efficace modalità di stimolazione dei NAU.
L’introduzione del concetto di NAU fornisce un nuovo approccio teorico per l’interpretazione degli effetti e dei meccanismi dell’agopuntura nel moderno quadro delle conoscenze biomediche.

Zhang ZJ, Wang XM, McAlonan GM. Neural acupuncture unit: a new concept for interpreting effects and mechanisms of acupuncture. Evid Based Complement Alternat Med. 2012;2012:429412

 

Newsletter n.18 Marzo 2013 (CLICCA QUI)

L’impedenza elettrica dei meridiani di agopuntura: l’importanza delle bande di collagene sottocutaneo.
Background

Le basi scientifiche dei meridiani di agopuntura sono sconosciute.
Studi pregressi hanno suggerito che i meridiani di agopuntura fisiologicamente siano caratterizzati da una bassa impedenza elettrica e che anatomicamente siano collegati ai piani del tessuto connettivo.

Gli autori dello studio sono interessati a valutare se i meridiani di agopuntura siano associati ad una bassa impedenza elettrica e se le misure derivate con gli ultrasuoni, in particolar modo le bande di collagene ecogeniche, possano spiegare queste differenze di impedenza.

Metodi e risultati

In 28 soggetti sani, i ricercatori hanno valutato l’impedenza elettrica della cute e del sottostante tessuto connettivale, usando un elettrodo a quattro aghi. L’impedenza è stata misurata alle frequenze di 10 e 100 kHz in tre diverse regioni corporee: arto superiore (meridiano di Grosso Intestino), coscia (meridiano di Fegato) e arto inferiore (meridiano di Vescica). La localizzazione dei meridiani è stata identificata da agopuntori esperti. Le immagini ultrasoniche sono state ottenute valutando le peculiarità di ciascun sito misurato.

Gli autori hanno riscontrato una significativa riduzione dell’ impedenza elettrica a livello del meridiano di Grosso Intestino, a confronto della zona adiacente di controllo, per entrambe le frequenze. Non sono state riscontrate differenze significative a livello dei meridiani di Fegato e Vescica.

Maggiori densità ecogeniche del tessuto sottocutaneo erano associate, in modo significativo, ad una riduzione dell’impedenza, sia analizzando lo stesso sito (meridiano vs controllo adiacente), che diversi siti associati tra loro (braccio vs coscia vs gamba). Questa differenza è rimasta statisticamente significativa anche dopo aver eseguito analisi multivariate, che prendevano in considerazione il sesso, la profondità di infissione dell’ago, lo spessore del tratto sottocutaneo ed altre misure ottenute con gli ultrasuoni.

Conclusioni

Le bande di collagene, rappresentate da un incremento dell’ ecogenicità ultrasonica, sono significativamente associate a basse impedenze elettriche e possono spiegare la riduzione di impedenza dei meridiani di agopuntura già rilevata in passato.

Questa scoperta può fornire importanti informazioni sulla natura dei meridiani di agopuntura e sulla rilevanza del collagene nelle misurazioni bioelettriche.

Ahn AC, Park M, Shaw JR et al. Electrical impedance of acupuncture meridians: the relevance of subcutaneous collagenous bands. PLoS One. 2010 July 30;5(7):e11907.

Riccardo Rustichelli

 

Newsletter n.17 Febbraio 2013 (CLICCA QUI)

Effetti dell’elettroagopuntura sull’Insulin-Like Growth Factor-I e sullo stress ossidativo in modelli animali con ipertensione nefrogenica indotta

Background

Il presente studio vuole dimostrare gli effetti dell’elettroagopuntura (EA) e dell’agopuntura sull’ipertensione da insufficienza renale indotta.
Metodi

Sono stati stimolati gli agopunti Zusanli (ST36) e Taixi (KI3) in modelli di ratto con ipertensione da insufficienza renale indotta.

Risultati

L’EA riduce significativamente l’ipertensione da insufficienza renale indotta (p<0.05). Lo studio istopatologico evidenzia che la glomerulo-sclerosi e la fibrosi tubulo-interstiziale sono ridotti dal trattamento con elettroagopuntura. Anche l’aumento dell’albuminuria nel gruppo con insufficienza renale è ridotto dal trattamento con EA (p<0.05). Gli esami ematochimici dimostrano una riduzione dei livelli sierici di BUN e di creatinina nel gruppo trattato con elettroagopuntura.

Inoltre, l’EA aumenta i livelli di Insulin-Like Growth Factor-I (IGF-I) mRNA a livello di entrambi i reni e di IGF-I a livello sierico (p<0.05), valori che generalmente sono ridotti in caso di insufficienza renale.

L’incremento dello stress ossidativo (ad es. l’espressione dell’enzima ossido nitrico sintetasi inducibile, dell’eme ossigenasi, la positività alla sostanza reattiva all’acido tiobarbiturico) è significativamente ridotto nel gruppo trattato con EA (p<0.01).

Conclusioni

Questi risultati suggeriscono che il meccanismo dell’effetto antipertensivo dell’elettroagopuntura nell’ipertensione nefrogenica indotta potrebbe essere correlato all’azione dello stress ossidativo sull’ IGF-I.

Oh YI, Yang EJ, Choi SM, et al. The Effect of Electroacupuncture on Insulin-Like Growth Factor-I and Oxidative Stress in an Animal Model of Renal Failure-Induced Hypertension. Kidney Blood Press Res 2012 Sep 5;35(6):634-643.

Riccardo Rustichelli

 

Newsletter n.16 gennaio 2013 (CLICCA QUI)

L’elettroagopuntura in un paziente portatore di pace-maker: un case report
L’elettroagopuntura (EA) è generalmente utilizzata per ridurre il dolore, con buoni risultati specialmente nei pazienti con dolore cronico. Tuttavia, le indicazioni dell’EA suggeriscono che questa tecnica non debba essere utilizzata nei pazienti portatori di pace-maker (PM), poiché vi è il rischio teorico di determinare un malfunzionamento del PM stesso.

Il caso descritto riguarda una donna di 50 anni che presentava una lombalgia severa, scarsamente rispondente sia al trattamento con medicina convenzionale che a quello con medicina alternativa. Il solo trattamento che sembrava avere un effetto positivo, seppur di durata estremamente breve, era l’agopuntura.

Con il passare del tempo, le condizioni cliniche della paziente peggioravano, pertanto, dopo le dovute considerazioni, si decise di trattarla con EA. Dopo il primo trattamento con EA, le condizioni della paziente migliorarono. Nei successivi due anni la paziente si sottopose a numerose sedute di EA senza alcuna complicazione od effetti collaterali.

I risultati di questo caso suggeriscono che l’EA potrebbe essere un’alternativa sicura per i pazienti portatori di PM.

Ogni paziente sottoposto ad EA deve, comunque, essere valutato individualmente e con cautela.

Vasilakos DG, Fyntanidou BP. Electroacupuncture on a patient with pacemaker: a case report. Acupunct Med. 2011 Jun;29(2):152-3.

Commento

Si precisa che l’articolo citato è un case report, pertanto non è possibile generalizzare il concetto che l’EA sia una procedura sicura in tutti i pazienti con PM o altri tipi di stimolatori.

Secondo le indicazioni attuali, l’elettroagopuntura deve sempre essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti portatori di PM

Riccardo Rustichelli

CLICCA QUI per prenotare!

Questo sito web utilizza i cookies anche di terze parti per facilitare la navigazione. Cliccando qualunque elemento di questa pagina acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra cookie policy oppure <a href="http://www.google.it">ESCI</a> maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi